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Con le previste revisioni sulla sublocazione e sul bisogno personale urgente, la lobby immobiliare guidata dall'Associazione dei proprietari immobiliari (HEV) e dai partiti di destra attacca nuovamente la protezione degli inquilini. Il loro obiettivo? Facilitare la disdetta dei contratti di locazione per poi rilocare le abitazioni a prezzi più alti. Eppure, gli inquilini pagano già in media 360 franchi in più al mese. Oggi l’ASI, sostenuta da un'ampia alleanza, ha presentato ai media a Berna le drammatiche conseguenze che queste due riforme avrebbero per il 63% delle economie domestiche inquiline. 

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Con 42 miliardi di franchi di pigioni pagate ogni anno, il mercato della locazione è il più grande mercato della Svizzera – ed è molto redditizio, anche perché la protezione degli inquilini funziona male. In media, le pigioni rappresentano più di un quarto della spesa delle economie domestiche, il che le rende la voce più importante del bilancio. 

10,6 miliardi di perdita di potere d'acquisto per gli inquilini
Dal 2005 le pigioni sono aumentate del 24,8%, mentre, secondo l'Ufficio federale di statistica, dovrebbero essere diminuite del 5,3% se si tiene conto delle variazioni dei tassi ipotecari e dell'inflazione. Nel frattempo, i grandi investitori orientati al profitto stanno prendendo sempre più il controllo del mercato: per le abitazioni costruite dopo il 2011, la loro quota supera già il 56% - e la tendenza è al rialzo. Questo è un disastro per gli inquilini, perché la lobby immobiliare aggira la legge sul diritto di locazione e fa salire i prezzi delle abitazioni, generando profitti miliardari. In Svizzera, ogni anno vengono prelevati in maniera abusiva miliardi dalle tasche delle economie domestiche, che vanno poi a mancare dai loro portafogli. L'anno scorso la cifra è stata di 10,6 miliardi di franchi. Nonostante ciò, la lobby immobiliare, con il sostegno dell'HEV e dei partiti di destra, sta cercando di spingersi ancora più in là, indebolendo la protezione contro le disdette per far aumentare ulteriormente le pigioni. 

Burocrazia e conflitti in materia di sublocazione
La sublocazione è nel mirino della riforma, che mira a limitarne notevolmente l'uso, nonostante sia già strettamente regolamentata e la legge attuale abbia già dimostrato la sua validità. Le conseguenze sarebbero per centinaia di migliaia di persone: chi condivide l’abitazione e le spese, gli studi medici, i locali commerciali o altre PMI. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche: in futuro, gli inquilini potrebbero vedersi disdire il contratto di locazione in 30 giorni per piccole violazioni formali. Questo inasprimento è solo un pretesto per indebolire la protezione contro le disdette. Già oggi gli inquilini hanno bisogno del consenso del proprietario per sublocare. È già vietato richiedere una pigione troppo alta per la sublocazione, anche attraverso le piattaforme come Airbnb.  

La disdetta per bisogno personale è già possibile oggi
La disdetta per bisogno personale del locatore è già possibile oggi e fa parte della procedura di disdetta consueta e collaudata nell'ambito del diritto di locazione. In casi particolari, i locatori possono ridurre questi periodi se vi è un bisogno personale urgente. Per questo non è necessaria una nuova legge. Non per la lobby immobiliare, che è riuscita a convincere il Parlamento a sostituire il termine “urgente” con “importante e attuale”. In questo modo sarà più facile e veloce disdire il contratto di locazione, e senza alcuna giustificazione. 

Uno scandalo democratico
Queste due revisioni sono solo i primi passi di una serie di attacchi volti a liberalizzare completamente il mercato locativo. Eppure, l'abitazione è un diritto fondamentale. La liberalizzazione del mercato non può che peggiorare la situazione degli inquilini. La potente lobby immobiliare ha deliberatamente suddiviso lo smantellamento della legge sul diritto di locazione in diverse revisioni. In questo modo, sta privando l'elettorato dell'opportunità di farsi una valutazione complessiva delle questioni in gioco, con una manovra antidemocratica senza precedenti. L’ASI è impegnata a contrastare qualsiasi affievolimento della tutela degli inquilini e, se necessario, ricorrerà ancora una volta alla via referendaria.  

Una vasta campagna
Le due riforme spostano ulteriormente lo squilibrio a scapito dei 2,4 milioni di economie familiari inquiline. Non creano una sola abitazione in più. Per questa campagna, l’ASI si affida a un'ampia alleanza che comprende: la Fondazione per la difesa dei consumatori (SKS) I L’Associazione per la difesa dei diritti dei pensionati (AVIVO) I La Federazione associazioni pensionate:ti e d’autoaiuto in Svizzera (FARES) I L’Unione Svizzera degli e delle Universitari -e (USU) I L'Unione sindacale svizzera  (USS) I Travail. Suisse I Il Partito socialista svizzero I I Verdi svizzeri. 

 

Citazioni relatori/relatrici

Carlo Sommaruga, presidente ASI
« Con una mossa socialmente irresponsabile, la maggioranza del Parlamento si è messa al servizio della classe media immobiliare e sta attaccando frontalmente la protezione degli inquilini per aumentare i redditi del capitale immobiliare.»
Testo dell'intervento di Carlo Sommaruga 

Michael Töngi, vice-presidente ASI
« In un momento di aumento degli affitti e di grandi difficoltà per gli inquilini, il Parlamento ha minato la loro protezione. Diciamo NO a questi piani per scacciare gli inquilini dalle loro abitazioni.».
Testo dell'intervento di Michael Töngi

Adriano Venuti, vice-presidente ASI
« È in corso un attacco ben orchestrato al diritto di locazione. Questi referendum sono solo l'inizio di un percorso che, se lasciato proseguire, renderà ancora più difficile prendere in locazione alloggi a prezzi giusti e accessibili. »
Testo dell'intervento di Adriano Venuti 

Jacqueline Badran, membro di comitato ASI
« Gli inquilini non devono diventare ancora di più la vacca da mungere della nazione. Al contrario: dobbiamo imporre un tetto ai redditi, come previsto dalla legge.». 
Testo dell'intervento di Jacqueline Badran

Sara Stalder, direttrice della SKS
« L’aumento dei costi minaccia la maggior parte della popolazione svizzera. Molte famiglie e individui sono già costretti a stringere la cinghia. Il “Konsumentschutz” respinge entrambe le revisioni per garantire che il potere d'acquisto della classe media e dei lavoratori a basso reddito non venga ulteriormente eroso.» 
Testo dell'intervento di Sara Stalder

Nadège Widmer, co-presidente dell’USU
« L’USU si oppone fermamente alle modifiche previste al diritto di locazione, che colpiranno in modo particolare gli studenti in Svizzera, dato il loro status predominante di sublocatori. Inoltre, le ulteriori pressioni finanziarie e psicologiche derivanti da questi cambiamenti non faranno che aggravare l'insicurezza degli studenti. » 
Testo dell'intervento di Nadège Widmer

Béatrice Métraux, co-presidente delll’AVIVO
« Le abitazioni oggetto di queste disdette saranno principalmente quelle in cui la pigione è ancora accessibile e che sono spesso abitate da persone anziane con contratti di locazione vecchi. C'è il rischio concreto che queste persone precipitino nell'insicurezza! »
Testo dell'intervento di Béatrice Métraux

Mar, 10/15/2024 - 11:21
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