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Oggi l’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) ha annunciato che il tasso d’interesse di riferimento è passato dall’1,25% all’1,5%: una brutta notizia per gli inquilini, poiché ora molti locatori aumenteranno le pigioni. Tuttavia, non tutti gli aumenti sono giustificati. L’Associazione Svizzera Inquilini (ASI) critica il fatto che gli inquilini non hanno beneficiato delle diminuzioni di questi ultimi anni e invita ad una reazione rapida contro gli aumenti abusivi.

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Per la prima volta dal 2008, il tasso d’interesse di riferimento aumenta di un quarto di punto percentuale, passando dall’1,25% all’1,5%. Secondo il diritto di locazione, le modifiche del tasso d’interesse ipotecario di riferimento sono determinanti per gli adeguamenti delle pigioni. Se questo aumenta, la parte locatrice può di principio aumentare la pigione. In compenso, in caso di riduzione del tasso di riferimento, gli inquilini hanno diritto a una riduzione della pigione.

Gli inquilini non hanno beneficiato sufficientemente delle riduzioni

Dal 2008, il tasso di riferimento è sceso nove volte. Tuttavia, secondo le stime, i locatori hanno ripercosso una riduzione di pigione solamente nel 30% dei casi. In realtà, queste nove diminuzioni avrebbero dovuto portare alla diminuzione delle pigioni di circa 9 miliardi di franchi. Sfortunatamente, non è stato il caso e, anzi, al contrario: “al posto di diminuire, le pigioni aumentano da molti anni, ciò lo abbiamo sempre e a gran voce criticato”, dichiara Carlo Sommaruga, presidente dell’ASI Svizzera. “Il sistema attuale ha fallito. Abbiamo bisogno con urgenza un controllo automatico e regolare delle pigioni in Svizzera. Anno dopo anno, gli inquilini si vedono negare ingiustamente miliardi di franchi che vengono a mancare nel loro bilancio familiare.”

Non tutti gli aumenti sono giustificati: gli inquilini devono agire in modo rapido

“È importante che gli inquilini esaminino attentamente se una correzione della loro pigione risulta giustificata e se non è troppo alta” precisa Michael Töengi, vice-presidente dell’ASI Svizzera. Sovente, certi fattori di costo sono sovrastimati dalla parte locatrice o non vi è alcuna ragione di aumentare la pigione perché le diminuzioni del tasso di riferimento non sono state trasferite. Per difendersi contro tali aumenti abusivi delle pigioni, le parti inquiline devono agire e contestare l’aumento presso l’ufficio di conciliazione competente, entro un termine di 30 giorni a partire dalla ricezione della notifica d’aumento. “Bisogna agire con rapidità perché un aumento ingiustificato della pigione non può essere più contestato dopo la scadenza del termine”, sottolinea Carlo Sommaruga. “Chiunque non reagisce a tempo pagherà in modo durevole una pigione troppo alta.” La cosa è più grave perché la nuova pigione sarà la base per futuri aumenti – che saranno inevitabilmente legati ai prossimi aumenti del tasso di riferimento previsti negli anni a venire.

Sostegno dell’ASI per la verifica delle pigioni

L’ASI incoraggia quindi gli inquilini a verificare subito la loro pigione appena ricevono una notifica d’aumento. In un primo momento, gli inquilini possono utilizzare il calcolatore d’affitto dell’ASI disponibile al link www.asi-infoalloggio.ch/calcolatore-riduzione-del-canone-daffitto/. Si consiglia vivamente ad ogni inquilino di contattare la propria sezione regionale che saprà consigliarlo sull’opportunità di contestare un aumento della pigione: www.asi-infoalloggio.ch/contatti/. Troppe economie domestiche stanno affrontando negli ultimi mesi delle difficoltà finanziarie. Se la loro pigione, che pesa già fortemente sul loro bilancio, aumenterà ancora, alcuni inquilini potrebbero non riuscire più ad arrivare alla fine del mese.

Gio, 06/01/2023 - 12:03
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